La sete e l’orecchio

“La Sete e L’Orecchio” si propone di esplorare le diverse declinazioni che l’acqua può assumere nei suoi differenti stati fisici, simbolici e spirituali in un dialogo costante fra antico e contemporaneo, reinterpretando e favorendo la riscoperta della cultura dell’acqua nella tradizione popolare a partire dalle peculiarità del sistema idrico di Castrignano de’ Greci, paese della Grecìa Salentina, sul cui territorio l’associazione Ramdom opera, con base all’interno di Kora–Centro del Contemporaneo, presso il Palazzo Baronale De Gualtieriis.
Sviluppato nell’ottica della multidisciplinarietà, il progetto prevede la partecipazione di artisti la cui ricerca spazia trasversalmente in ambiti quali la musica contemporanea ed elettronica, la performance, la danza, contaminandosi con l’ecologia, l’antropologia e la storia.
“La Sete e L’Orecchio” prevede 3 residenze d’artista, 2 laboratori e un festival diffuso programmato in due appuntamenti pubblici presso Kora, a Castrignano de’ Greci, e presso il Museo Castromediano di Lecce.
LA GENESI DEL PROGETTO
La particolare configurazione del terreno di Castrignano permetteva il confluire delle acque piovane in più luoghi del paese tramite un sistema di grotte interrate, canali e pozzi che, per secoli, hanno favorito la formazione e la salvaguardia di un patrimonio idrico fondamentale per lo svolgimento, in particolare, delle attività agricole. Per lo più sotterranea e quindi non visibile, questa rete si svela in alcuni dei luoghi chiave del paese, spesso luoghi di incontro o di culto che hanno definito nel tempo l’identità del centro abitato e della sua popolazione: il Parco delle Pozzelle, all’interno del quale si possono contare circa cento serbatoi ipogei (fréata in lingua grika) utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana, il laghetto naturale dell’antica Masseria Pozzelle, il Castello Baronale, nelle cui cisterne si convogliavano buona parte delle acque piovane che poi stagnavano nel fossato, la Cripta Bizantina di Sant’Onofrio, la chiesa di Santa Maria delle Pozzelle. Il tema dell’acqua è elemento ricorrente anche nelle collezioni del Museo Archeologico Sigismondo Castromediano di Lecce.
Il polo, hub delle testimonianze materiali della storia del Salento, dalla preistoria ai giorni nostri, con le sue collezioni provenienti dalle numerose grotte costiere salentine, primigeni approdi fin dalla preistoria delle già frequentate rotte del Mediterraneo, è impegnato a rendere fruibili I reperti provenienti da tutti i siti archeologici subacquei in prossimità della costa, di cui la stessa Puglia e l’Adriatico tutto sono particolarmente ricchi.
Già partner del progetto Fluxo, prodotto da Arthub e presentato negli spazi di Pirelli Hangar Bicocca nel novembre scorso, l’istituto Culturale di Ramdom e il Museo Castromediano di Lecce con La Sete e L’Orecchio, rinnovano la loro collaborazione nell’ambito della produzione culturale.

Un progetto a cura di Ramdom con la Direzione artistica di Donato Epiro, in collaborazione con il Museo Sigismondo Castromediano di Lecce e del Comune di Castrignano de’ Greci. Il programma è sostenuto dal FUS – Fondo Unico dello Spettacolo del Ministero della Cultura – Progetti Speciali 2022.

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