Il ๐๐ ๐๐ข๐๐๐ฆ๐๐ซ๐ alle ore ๐๐.๐๐ ๐๐๐๐ – ๐๐๐ง๐ญ๐ซ๐จ ๐๐๐ฅ ๐๐จ๐ง๐ญ๐๐ฆ๐ฉ๐จ๐ซ๐๐ง๐๐จ รจ lieta di invitarvi all’evento di apertura di:
๐๐๐ซ๐ฅ๐ ๐๐๐ฅ ๐๐ฎ๐จ ๐๐ข๐ฅ๐ฅ๐๐ ๐ ๐ข๐จ [๐] – ๐๐๐๐จ๐ง๐๐จ ๐๐ฅ๐ฅ๐๐ฌ๐ญ๐ข๐ฆ๐๐ง๐ญ๐จ
La mostra, a cura di Paolo Mele e Claudio Zecchi, รจ la seconda di tre allestimenti che si succederanno nel corso dellโanno (luglio 22 โ giugno 23). Intenta ad indagare il tema dellโabitare, sviluppa una visione articolata attraverso un corpo plurale di voci in format differenti tra masterclass, talk, proiezioni e performance.
Se il precendente allestimento e lโinaugurazione dellโopera permanente del duo di artisti Bianco-Valente, che dร il titolo alla mostra, hanno aperto la riflessione su cosa significhi fare pratiche culturali in unโarea liminale, il secondo approfondisce ulteriormente la base teorica che struttura il percorso. In riferimento ai due testi Utopie realizzabili (1974) di Yona Friedman e Aldilร delle isole galleggianti (1985) di Eugenio Barba, le opere degli artisti contribuiscono ad indagare la possibile spinta utopica che risiede nei piccoli gruppi, nei movimenti marginali e nella forza del lavoro collettivo.
Cosรฌ come il primo allestimento, anche il secondo prevede la presenza di opere giร prodotte e riadattate per lโoccasione e nuove produzioni pensate appositamente.
Le nuove opere di Ruth Beraha, Riccardo Giacconi, Roberto Fassone e Ugo La Pietra, integrano e rafforzano quella dimensione narrativa e di messa in scena che i Fatterelli di De Mattia e According to some di Polyviou e Alfatih avevano giร lasciato presagire nel corso primo allestimento. Un elemento questo di fondamentale importanza se si considera il contesto culturale in cui si opera: un territorio in cui tanto il Griko, lingua che deriva del greco antico e giunge a noi per trasmissione orale, quanto la certezza delle fonti rimettono costantemente in discussione il rapporto tra realtร e racconto.
Lโopera di Polyviou e Alfatih, che chiude lโallestimento della mostra, apre un ponte al terzo e ultimo allestimento in cui la dimensione utopica troverร , infine, un forte posizionamento.
Cultura balneare di Ugo La Pietra, che verrร restituito in forma di dispositivo narrativo composto da fotografie, appunti e libri, รจ in particolare un progetto che sarร esposto per la prima volta in unโistituzione italiana. Realizzato negli anni Ottanta, Cultura balneare รจ un progetto che raccorda il lavoro che La Pietra fa negli anni Sessanta quando percorreva le โperiferie urbaneโ alla ricerca delle โculture marginaliโ. Qui <<una serie di mostre e di seminari ripropongono allโattenzione i comportamenti, le forme, i segni di una โcultura autonomaโ, quale quella balneare, in grado di produrre un sistema di segni dove egli trova ulteriori suggestioni per i suoi disegni, quadri e oggetti>>.
Cosรฌ come il primo allestimento, anche il secondo prevede la presenza di opere giร prodotte e riadattate per lโoccasione e nuove produzioni pensate appositamente.
Le nuove opere di Ruth Beraha, Riccardo Giacconi, Roberto Fassone e Ugo La Pietra, integrano e rafforzano quella dimensione narrativa e di messa in scena che i Fatterelli di De Mattia e According to some di Polyviou e Alfatih avevano giร lasciato presagire nel corso primo allestimento. Un elemento questo di fondamentale importanza se si considera il contesto culturale in cui si opera: un territorio in cui tanto il Griko, lingua che deriva del greco antico e giunge a noi per trasmissione orale, quanto la certezza delle fonti rimettono costantemente in discussione il rapporto tra realtร e racconto.
Lโopera di Polyviou e Alfatih, che chiude lโallestimento della mostra, apre un ponte al terzo e ultimo allestimento in cui la dimensione utopica troverร , infine, un forte posizionamento.
Cultura balneare di Ugo La Pietra, che verrร restituito in forma di dispositivo narrativo composto da fotografie, appunti e libri, รจ in particolare un progetto che sarร esposto per la prima volta in unโistituzione italiana. Realizzato negli anni Ottanta, Cultura balneare รจ un progetto che raccorda il lavoro che La Pietra fa negli anni Sessanta quando percorreva le โperiferie urbaneโ alla ricerca delle โculture marginaliโ. Qui <<una serie di mostre e di seminari ripropongono allโattenzione i comportamenti, le forme, i segni di una โcultura autonomaโ, quale quella balneare, in grado di produrre un sistema di segni dove egli trova ulteriori suggestioni per i suoi disegni, quadri e oggetti>>.
In continuitร con la mostra precedente anche Parla del tuo Villaggio avrร la durata di un anno: 21 luglio 2022 – giugno 2023.
Il secondo allestimento durerร fino al 16 aprile.
Artisti in mostra:
Bianco-Valente, Ruth Beraha, Filippo Berta, Carlos Casas, Luigi Coppola, Giuseppe De Mattia, Alessandra Eramo, Roberto Fassone, Riccardo Giacconi, Ugo La Pietra, Andrea Nacciarriti, Theodoulos Polyviou e Alfatih.
Bianco-Valente, Ruth Beraha, Filippo Berta, Carlos Casas, Luigi Coppola, Giuseppe De Mattia, Alessandra Eramo, Roberto Fassone, Riccardo Giacconi, Ugo La Pietra, Andrea Nacciarriti, Theodoulos Polyviou e Alfatih.