๐ฌ๐๐๐๐ญ๐จ ๐๐ ๐จ๐ญ๐ญ๐จ๐๐ซ๐ ๐จ๐ซ๐ ๐๐ Open studio, Casa Ramdom
Via Monosi 6, Castrignano de’ Greci
Via Monosi 6, Castrignano de’ Greci
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๐๐ซ๐ ๐๐ฌ e ๐๐ก๐ฅ๐จ๐ฬ ๐๐จ๐๐ฒ-๐๐๐๐ซ๐๐ง๐๐, artiste in residenza per il progetto ๐๐จ๐ฎ๐ฏ๐๐๐ฎ ๐๐ซ๐๐ง๐ ๐๐จ๐ฎ๐ซ, il progetto di residenze artistiche ideato e concepito dallโInstitut franรงais Italia (IFI) / Ambasciata di Francia in Italia.
A Castrignano dei Greci, le pratiche delle due artiste, Yolenn Farges e Chloรฉ Poey- Lafrance si sono incontrate, raccogliendo piante locali, realizzando ricette e scoprendo tecniche artigianali locali.
Chloรฉ Poey- Lafrance ha potuto lavorare con le tessitrici della fondazione Le Costantine, vicino a Giurdignano, e imparare il sapere del “fiocco leccese”. Si รจ inoltre interessata alla colorazione delle fibre sperimentando le tinture vegetali, i cui pigmenti vengono estratti direttamente dalle terre salentine. Per lโartista รจ un nuovo modo di avvicinarsi alle particolaritร di un paesaggio. La natura evolutiva delle tessiture, la lana come materiale “vivo” e i colori che si trasformano nel tempo sono lโavvio di una ricerca che continuerร in seguito.
Yolenn Farges, invece, ha studiato gli ulivi millenari della Puglia. Incontrando gli abitanti del luogo, ha cercato di creare un legame tra le ceneri degli alberi bruciati, le ricette per la conservazione dei frutti e le antiche cave di argilla. I preziosi scambi con il Museo della Ceramica di Cutrofiano le hanno permesso di studiare la storia della ceramica nella cucina salentina e le diverse vene di argilla che si trovano nella regione. Infine, ha creato smalti sperimentali a base di cenere di ulivo, accompagnato dai ceramisti Riccardo Orsini (Palermo) e Giorgio Didon (Lecce). Questa ricerca รจ un tentativo di rendere visibili alcuni elementi biotici e vegetali, le pratiche di sfruttamento a cui vengono sottoposti, con lโintento di trasformare il loro valore suggerendo mondi immaginari. Le preparazioni culinarie saranno servite in ceramiche sperimentali durante la performance-cena.
Per la mostra congiunta Acqua Salenta, il loro lavoro si formalizzerร in un’installazione che combina un laboratorio di ricerca con gli esperimenti plastici che ne derivano.