Piler lโ€™รฉpine open studio

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30 Novembre 2023
18:00
๐‘ท๐’Š๐’๐’†๐’“ ๐’โ€™๐’†ฬ๐’‘๐’Š๐’๐’†(Piega la spina)
di ๐„ฬ๐ฅ๐จ๐๐ข๐ž ๐‘๐จ๐ฎ๐ ๐ž๐š๐ฎ๐ฑ-๐‹๐žฬ๐š๐ฎ๐ฑ e ๐๐ข๐ž๐ซ๐ซ๐ž ๐‘๐ข๐œ๐ก๐š๐ซ๐
๐Ÿ••๐Ÿ‘๐ŸŽ ๐ง๐จ๐ฏ๐ž๐ฆ๐›๐ซ๐ž ore 18,00
๐Ÿ ย Casa Ramdom, Via Monosi, 6 Castrignano de’ Greci
๐๐ข๐ฅ๐ž๐ซ ๐ฅโ€™๐žฬ๐ฉ๐ข๐ง๐ž (Piega la spina) รจ il titolo del secondo open studio dedicato agli artisti provenienti dal progetto Nouveau Grand Tour un progetto di residenza per giovani talenti europei sotto i trentโ€™anni che si svolge in Italia e in Francia, ideato dalla dallโ€™Institut Franรงais Italia (IFI) / Ambasciata di Francia in Italia nel 2022 di cui Ramdom e Kora โ€“ Centro del Contemporaneo sono partner.
ร‰lodie Rougeaux-Lรฉaux e Pierre Richard hanno dato seguito alle loro ricerche individuali e, allo stesso tempo, sviluppato nuove possibili tracce trovando un comune campo dโ€™indagine nella selezione e raccolta di piante locali realizzando cosรฌ ricette e scoprendo tecniche artigianali locali.
Durante la sua residenza a Ramdom, ร‰lodie si รจ concentrata sul rapporto che abbiamo con la nostra pelle e sulla cura che ne abbiamo, applicandovi diverse sostanze cosmetiche per contrastare gli effetti del tempo. La sua ricerca l’ha portata a focalizzarsi sulle virtรน dei semi di fico d’india che, come olio vegetale, รจ riconosciuto per le sue proprietร  “anti etร ”.
Frutto emblematico del Salento, seppur non largamente utilizzato, esso รจ ricco di semi da cui รจ possibile estrarre dellโ€™olio. ร‰lodie ne ha raccolti diversi lungo le strade e nelle siepi con il suo collega e compagno di residenza Pierre Richard che invece distilla il frutto per produrre alcol.
La sua ricerca l’ha portata anche a considerare la pelle come un involucro esterno e contenitore di memoria cosรฌ come l’architettura e le case. Tenta perciรฒ, attraverso lโ€™uso della pasta, una materia resiliente, deperibile e fragile, di trascriverne gli effetti del tempo registrando su di essa le tracce della memoria.
Pierre Richard รจ invece interessato alle pratiche, agli strumenti e ai gesti che uniscono elementi con diverse proprietร  fisiche e li fanno vibrare.
In occasione della fine della sua residenza, l’artista propone un momento di incontro per parlare di future ricette e sapori dimenticati del Salento. Il lavoro con ร‰lodie Rougeaux lo ha avvicinato al frutto del fico d’India dando cosรฌ vita ad un approccio sensoriale alla, come dice lโ€™artista, โ€œcucina undergroundโ€ e all’agricoltura selvatica. Allo stesso tempo รจ interessato al mondo immaginario dei dispositivi proibiti e dei processi occulti e a tal fine ha costruito un alambicco per estrarre lโ€™essenza del fico d’India.
Nell’ottica di un recupero delle piante interstiziali attraverso anacronismi culturali, sta sviluppando un’attenzione per i fossi, i margini e le erbacce come territori sensibili di resistenza. Alla ricerca di sapori alchemici e di unโ€™esaltazione delle intersezioni, un punto di ebollizione in prospettiva.
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