23 novembre ore: 21:30 (apertura cancelli ore 21:00)
Ticket: 5€ ( acquistabili al botteghino)
(bambini fino a 10 anni ingresso gratuito)
Anna Cinzia Villani, Francesco Toninelli e Loup Uberto.
Anna Cinzia Villani
Il suo percorso di ricerca mosso da profondo interesse per la memoria sonora e corporea del territorio salentino, ha condizionato tutte le sue scelte artistiche, volte a salvaguardare e divulgare le caratteristiche e le
sfumature che in questa epoca di appiattimento e omologazione culturale andrebbero certamente perdute. Già negli anni ’90, mentre collaborava con gruppi storici come il Canzoniere Grecanico Salentino, incontrava abitualmente gli “alberi di canto”, primi fra tutti Uccio Aloisi e le persone della sua famiglia appartenenti al ramo materno, e a seguire altri ancora, persone che se pungolate con la giusta dose di pazienza e amorevolezza possono trasmettere melodie, testi consolidati e improvvisati, oltre che movimenti del ballo e tecniche che riguardano gli strumenti tradizionali.
Queste esperienze dirette con un mondo che ormai è agli sgoccioli, rende uniche le sue esibizioni dal vivo, le sue proposte musicali e discografiche, e i suoi laboratori didattici in Italia e all’estero. Dopo numerose collaborazioni discografiche esordisce nel 2008 con Ninnamorella (AnimaMundi/Afq), il suo primo lavoro da solista apprezzato dalla critica per la profondità dell’approccio. “Lei ha una voce atavica, di impressionante potenza, di sconvolgente maturità, […] un tesoro svelato” scriveva Guido Festinese su Alias (inserto musicale del manifesto) del 30 maggio 2009. Il disco ha avuto ampio successo in Italia e all’estero ed è stato programmato da diverse radio nazionali (Radio Rai 3, Radio Popolare, Radio Onda d’Urto, etc.) e straniere (BBC Radio 3|Inghilterra, Radio Vancouver|Canada, etc). Del marzo 2012 e invece l’album Fimmana, mare e focu! (AnimaMundi), selezionato dalla commissione di Puglia Sounds, in riferimento al bando regionale “Recording”, per essere supportato nell’attività di promozione.
Negli ultimi anni la cantante ha consolidato varie altre collaborazioni artistiche, ad esempio con il gruppo Nidi d’arac, formazione salentina e internazionale, molto innovativa, che integra la musica e i canti del Salento con le sonorità del Rock e della musica elettronica. Insieme a loro si è esibita in concerto più volte, e ha inciso il singolo “La meju gioventù” presente nell’album “It/aliens”. Nel 2015 ha creato lo spettacolo solista “Canti di donne terra e Sale” interamente dedicato alla figura femminile, nel quale l’artista si esprime cantando e giocando suonando diversi strumenti (organetto diatonico, tamburi e ‘percussioni domestiche’). Nonostante il tempo, questo spettacolo continua a essere presente in rassegne locali e internazionali, e si arricchisce di storie e di espressività. Di novembre 2016 è la produzione del singolo “Ulia”, brano dai toni autobiografici, che parla in una lingua antica e musicalmente solare, delle fragilità e amarezze che si incontrano oggi facendo la ‘vita da artista’. “Ulìa” ha dato anche il titolo ad un progetto allargato che include la presenza di Mestre Canhao, Maestro Capoeirista, cantante e percussionista brasiliano, da tempo residente nel Salento, col quale è stato possibile dar vita ad un ricco intreccio ritmico e musicale. Dal 2017 al 2023 l’assidua collaborazione con l’Osservatorio Sociale Liquilab, l’ha portata a condurre, oltre a laboratori relativi al canto e alla danza del territorio, molti altri progetti speciali di carattere musicale e teatrale, che hanno coinvolto adulti e bambini, e in cui l’antropologia diventava un tutt’uno con l’espressione artistica coreutica e musicale. Nel 2016 è nato il progetto didattico-creativo “Cantare Lomax … oggi” (ProduzioneDilinò), un lavoro corale che riprende alcuni canti della campagna di ricerca svolta da Alan Lomax nel Salento, e li ripropone in chiave vocale sperimentale con arrangiamenti curati dalla stessa Villani. Nel 2020 avvengono due fondamentali cambiamenti artistici che sono ancora in corso: in primis la creazione di una linea di prodotti artigianali “Le Sorpresine Salentine” che collega l’antica passione per la lavorazione dei manufatti appresa dall’artista quando era bambina, e unisce l’artigianato alla musica in una soluzione davvero originale e insolita. E contemporaneamente la collaborazione col Teatro Aastragali per la creazione dello spettacolo Fimmene in cui il vissuto canoro tratto dalla ricerca sul campo di Anna Cinzia Villani entra in scena con le voci delle attrici e cantanti Roberta Quarta e Simonetta Rotundo , intrecciandosi con i testi di Fabio Tolledi.
Loup Uberto
Musica dai modi indecisi, scrittura silenziosa, immagini bianche, rumori e canti del popolo decostruiti. Loup Uberto esplora le melodie tradizionali, registra intriganti documenti sonori, da luoghi lontani, si interroga sullo sguardo e sulla sua finzione, sulle asperità del linguaggio, documenta l’esilio e l’erranza attraverso testimonianze sonore e oltre.
Loup Uberto è un musicista discreto, ma lucido e curioso, che si muove sulla frontiera tra il folklore non museificato e un’esperienza sonora permanente, che coinvolge la creazione di nuovi strumenti, ingegnosi esperimenti radiofonici, melodie reinventate, seguendo certamente il percorso aperto da Henry Flynt nella ricerca di un’avanguardia popolare.
Ascoltando il suo nuovo album Racconto Artigiano, si ha la sensazione che il musicista francese Loup Uberto sia disposto a prendere qualsiasi suono nella sua testa e renderlo reale. Nel corso di 12 tracce rapide, utilizza tutto, dal clarinetto e le percussioni a transistor radio e telefoni cellulari, per esprimere le sue idee. Spesso Uberto prende un concetto semplice e lo esplora con una meticolosa attenzione microscopica. Ma c’è anche una spontaneità nella sua musica, evidente soprattutto nei brani a cappella, che sembrano cantati per strada. Tutta questa varietà rende la personalità musicale di Uberto una sorta di bersaglio mobile, ma che vale la pena inseguire.
Loup Uberto fornisce la voce principale, suonando una collezione di strumenti a fiato di fortuna fatti di tubi di gomma: uno emette un drone simile a una cornamusa, un altro ronza e scricchiola come un incrocio tra un crumhorn medievale e il flauto a ancia di un musicista di strada marocchino. Canta anche, con un grido strozzato, simile a un muezzin tormentato. Chiudi gli occhi e potresti quasi passeggiare per Marrakech, assorbendo i rituali dell’alba eseguiti da figure pesantemente avvolte intorno a bracieri in crescita. Potresti facilmente perderti in questo per qualche ora infinita.
Loup Uberto è membro della band Bégayer, ma si avventura da solo con Racconto Artigiano, che prende spunto in parte dalle sue origini italiane – l’apertura ‘Canto A Vatoccu’ è un canto tradizionale della regione Umbria, interpretato nello stile graffiante di Uberto. Ma il resto dell’album riguarda più i suoi esperimenti con texture e ritmo, mentre sovraccarica i microfoni con feedback da radio a transistor, telefoni cellulari e, nella funzionale ma avvincente ‘Percussion’, un tamburello. I metodi di registrazione rustici collegano questi pezzi con il folk disadorno del Nord Italia.
Francesco Toninelli
Francesco Toninelli è un compositore, performer e tecnico del suono fiorentino. Dopo gli studi classici di strumenti a percussione consegue un bachelor in Music Performance al RMC di Copenaghen. La sua ricerca musicale si articola attualmente tra cinema per le orecchie, teatro musicale e rievocazione genealogica di suoni passati, anche attraverso l’uso di oggetti obsoleti come il nastro magnetico o strumenti con accordature antiche. Alcune parole chiave possono essere narrazione – eroismo – patetico – barocco –ruralità, tutte in chiave di una pratica che guarda al passato più che al futuro. Come percussionista è legato alle esperienze del riduzionismo e del gruppo Wandelweiser. Ha collaborato con Michal Biel, Valeria Miracapillo, Renato Grieco, Vincent Yuen Ruiz, Marco Baldini, Maria Valentina Chirico, Leonardo Rubboli, Pietro Michi. Ha suonato tra gli altri per Sanatorium Dzwienku, Copenhagen Jazz festival, CPH Indipendent Labels Music Fest, Koncertkirken, Hinterraum, Musicus Concentus, Disconnect, Elementi, Living Room, NUB project space, Murate Art District, GADA, Versiliadanza. Ha pubblicato su Falt, Howard records, 901 editions (con Ensemble Ektos) e sta per pubblicare il suo primo full-lenght da solista su Kohlhaas. Dal 2023 organizza a Firenze una serie di concerti dal nome Affektenlehre.
Francesco Toninelli ha svolto una residenza di ricerca all’interno di Masseria Tagliatelle dall’1 all’ 8 ottobre.