Ogni Altro Suono #3 Devid Ciampalini, Antonio De Luca, Les Biologistes Marins

Info
2 Agosto 2025
21:30
Costo biglietto: 5 euro (acquistabili al botteghino) Bambini: ingresso gratuito (fino a 10 anni)

Nel terzo appuntamento di Ogni Altro Suono 2025, l’acqua sarà protagonista in tutte le sue forme: fluida e solida, visibile e invisibile, concreta e simbolica. Sarà esplorata la sua presenza nei paesaggi naturali e nella memoria, nel suono che scorre. Attraverso una trama di registrazioni analogiche, risonanze organiche ed esplorazioni elettroniche, si darà voce all’acqua come entità viva, capace di connettere il passato al presente, il mondo fisico a quello spirituale. Un’esperienza immersiva in cui il suono si fa sorgente, eco e riflesso, in un dialogo continuo tra natura e tecnologia.

 

Les Biologistes Marins è un progetto che unisce musica e acqua, nato dalla curiosità di Beatrice Miniaci, flautista e performer di formazione classica, e Anton Sconosciuto, batterista, produttore e compositore. Il loro lavoro esplora l’intersezione tra suono e narrazioni legate all’acqua, indagando come la creazione artistica si connetta a questioni contemporanee. Attraverso la musica ambient e la percezione sonora, esplorano il tema della cura, ritenendolo centrale nel nostro rapporto con l’acqua, sia come soggetto che come medium.
Ciò che è iniziato come un’esplorazione musicale basata sull’improvvisazione a partire da video di sorgenti d’acqua si è rapidamente trasformato in una ricerca multidisciplinare, che esamina il loro rapporto con l’acqua e lo stato meditativo, onirico e proprio dell’improvvisazione che musica e acqua possono generare. Il loro obiettivo è abbandonare l’autoconsapevolezza attraverso una riflessione intima sulla nostra connessione con l’acqua, catturando questa ricerca nel suono. Le lunghe sessioni di improvvisazione con strumenti acustici (flauto, percussioni, synth, ecc.) e manipolazioni dell’acqua sono state fondamentali.
Lo scorso anno hanno pubblicato If places were sounds con l’etichetta Jipo Records.

 

Il set di Les Biologistes Marins è un’esplorazione sonora in continua trasformazione che unisce strumenti acustici, manipolazioni d’acqua e elettronica minimale.

 

Devid Ciampalini è un musicista improvvisatore e compositore di musica elettronica. La sua ricerca apre un dialogo tra fenomenologia e attrezzature analogiche. Circondato da registratori a nastro, Devid si muove come un medium al centro della sua esperienza, filtrando e miscelando, nel tentativo di fondere fenomeni naturali ed elettronici in nuovi elementi. Per lui i dispositivi di registrazione offrono una possibilità di comunicazione spirituale e cercano di connetterci a questo diverso piano di realtà. Da più di un decennio collabora con una miriade di progetti, pubblicando musica in tutto il mondo e suonando dal vivo in tutta Europa. 

 

Antonio De Luca è pittore e scultore sonoro. Docente di Tecniche pittoriche e tecniche extramediali presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce. Vive nel Salento. Le poetiche e pratiche d’ascolto e un approccio processuale relazionale e contestuale caratterizzano la sua ricerca che si muove in modo trasversale tra vari linguaggi, spaziando dalla pittura alla scultura, da progetti d’arte pubblica alla creazione di sculture e installazioni sonore. Dal 1996 la sua ricerca si concentra sul suono, crea le sue prime installazioni sonore utilizzando elementi naturali e materiali di riciclo, acqua e vento, pietra, ferro, acciaio. Esplora le sonorità della materia e le qualità acustiche dei luoghi indagando le relazioni tra suono, forma, materia e spazio sonoro con le tematiche più articolate del paesaggio sonoro e dell’arte pubblica.Concepisce Il suono come la più sottile delle sculture possibili e l’esperienza d’ascolto come una possibilità di stabilire una relazione profonda con il luogo, di fare un vuoto e abitarlo.

 

Per Ogni Altro Suono 2025 De Luca presenterà l’installazione sonora

Epifonìe

Siderale – “essendo dati acqua e ferro”

Un disco di ferro in sospensione è mandato in risonanza dall’acqua per caduta. In una continua messa a fuoco acustica la progressione ritmica in primo piano lascia il posto ad un flusso di armoniche che inondano lo spazio chiamando ad una esperienza d’ascolto profonda. Il corpo è la prima architettura di risonanza.

 

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