Ogni Altro Suono #9 Josephine Illingworth, Antonio Raia, Dario Muci, Enza Pagliara e Gianluca Longo

Info
21 Dicembre 2024
21:00
apertura cancelli ore 20:30

21 dicembre 2024
ore 21:00 (apertura cancelli ore 20:30)
Kora – Centro del Contemporaneo > Castrignano de’ Greci (LE)
Ticket: 5 euro
bambini fino a 10 anni ingresso gratuito

 

Antonio Raia

Antonio Raia è un compositore, improvvisatore e sassofonista. Ama i rapporti tra musica e altre arti, preferisce non essere etichettato in un genere specifico. Nasce a Napoli il 22/03/1988 ed inizia a studiare sassofono all’età di 18 anni, si laurea a pieni voti presso il Conservatorio di Musica “G. Martucci” di Salerno nel 2013 e da quel momento è impegnato in attività concertistica, performance ed istallazioni artistiche per oltre 500 live in tutta Europa tra festival, musei d’arte contemporanea e club.
Durante la sua formazione da studente ha studiato con: Jerry Bergonzi, Gianni Desideri, Marco Zurzolo, Nicola Rando, Daniele Scannapieco, Sandro Deidda, Alfonso Deidda, Pino Iodice.
Appassionatosi alla scrittura contemporanea della musica ha cominciato a far parte di formazioni in conduction dirette da: Alvin Curran per le musiche di Alvin Curran, Mike Cooper, David Rayan per le musiche di J.Cage, Elio Martusciello.
Ad oggi durante la sua carriera ha suonato con: Elio Martusciello (IT), Alvin Curran (USA), Colin Vallon (CH), Mike Cooper (ENG), Carl Hubsh (DE), Makoto Sato (JAP), Lisa Mezzacappa (USA), David Ryan (ENG), Decibel Ensemble (AUS), Chris Corsano (USA).
Dal 2016 al 2017 ha lavorato con il poeta-fisico Bruno Galluccio per la realizzazione della performance “Riguardo la misura delle zero”. Il lavoro è stato realizzato con Galluccio in merito ai suoi libri “Verticali” e “La misura dello zero” editi per Einaudi. Sono da segnalare le esibizioni per il Napoli Teatro Festival nella sezione poesia e la performance per il museo MANN di Napoli che è stato il promotore dell’incontro tra i due artisti. Nel 2018 la prestigiosa etichetta discografica portoghese Clean Feed Records produce il suo album in solo “Asylum”, con altissimi risultati di critica e live set.
Nel 2019 insieme a Renato Fiorito e Renato Grieco cura le musiche della video installazione: “Il tempo che vivi è più forte di te” di Martin Errichiello a Buenos Aires. Il lavoro ha vinto il premio Argentina Contemporary Art Award & Residency 2019, prodotto da IGAV Foundation – Ministry for Foreign Affairs and International Cooperation – Ministry of Culture of the Argentine Republic – Italian Cultural Institute of Buenos Aires. Nel 2020 su invito del Pio Monte della Misericordia di Napoli, dopo due anni di lavoro intenso, realizza la performance site-specific “In Nera Luce” dedicata all’architettura della cappella del Pio Monte ed al dipinto “Sette opere di misericordia” del Caravaggio, il tutto in collaborazione con Renato Fiorito all’elettronica. Nell’ottobre del 2021 esce il primo lavoro discografico in duo con il compositore elettronico Renato Fiorito: Thin Reactions. Edito per Non Sempre Nuoce, il lavoro è stato presentato in numerosi festival d’Italia tra cui: Fauves per Auditorium parco della Musica di Roma, Umbria Jazz, The Others Art Fair di Torino, Main Off in Palermo. Nel 2023 esce il suo libro “La memoria bucata – apparente soliloquio con Antonio Neiwiller” dedicato all’autore teatrale. Il lavoro ha richiesto 5 anni di ricerca e porta con sé in dote anche una composizione sonora di manipolazione sui materiali di archivio concessi dalla famiglia Neiwiller. Dal 2021 si dedica anche a colonne sonore per il cinema realizzando le musiche per: “Lievito” di cyop&kaf , produzione Parallelo 41 e RAI Cinema. Presentato in anteprima al Festival del Cinema di Torino 2022 “La carovana bianca” di Artemide Alfieri & Angelo Cretella, produzione Cinema Clandestino. Presentato in anteprima al Festival dei Popoli in Firenze. Il lavoro è stato premiato come miglior documentario al 28° Visioni Italiane, premio indetto della Cineteca di Bologna.
Ha collaborato inoltre in parte come autore e improvvisatore alle musiche delfilm: “La guerra che verrà” di Marco Pasquini, produzione Rai Cinema. Nel2022ì in collaborazione con altri musicisti italiani cura parte delle musiche del film di Enrico Ghezzi ed Alessandro Gagliardo: “Gli ultimi giorni dell’umanità”. Il lavoro è stato presentato in anteprima alla 79° edizione del Festival di Venezia ed ha vinto il premio FEDIC. Prodotto da Matango, Rai Cinema e Luce Cinecittà.Per la realizzazione dei suoi lavori video e visuals live ha collaborato con cyop&kaf, Martin Errichiello, Sara Duva, Kanaka Project, Luisa Terminiello.
Tra le varie interviste e articoli su di lui, si segnalano: La prestigiosa rivista musicale internazionale “The Wire” che parlando di Asylum, definisce Raia “wind trought metal…” con un articolo a cura del grande critico americano Phil Freeman nell’edizione cartacea di Aprile 2019. Blow UP! nel mensile di dicembre 2019, segnala Asylum come disco del mese con un articolo dal titolo“Postfree per sassofono suddista”. Rumore nel mensile di marzo 2022 gli dedica un articolo definendolo “il futuro che sta per cominciare”.

 

 

Josephine Illingworth

Josephine Illingworth è una musicista e artista che ama dipingere immagini con il suono. Le sue opere sonore intrecciano poesia cruda, folklore, chitarra acustica, registrazioni ambientali in un paesaggio sonoro che appare quasi tattile.
Affascinata dalla natura e dalla religione, la sua scrittura musicale si basa su una mitologia personale fatta di ricordi della sua infanzia suburbana e racconti raccolti nei campi e sulle montagne che ha esplorato crescendo, distorti attraverso la lente vivida e talvolta surreale della sua lirica. Al centro della sua musica c’è una voce capace di riempire cattedrali: al tempo stesso tremula, delicata e talvolta spaventosa, rinomata per la sua capacità di “lamentarsi” e “piangere”. Attraverso registrazioni ambientali, fotografia e film, adotta un approccio etnografico per indagare luoghi in cui il mondo umano e non umano si intrecciano con complessità insolite. In passato, il suo lavoro è stato esposto alla Royal Albert Hall, al Fabrica Research Centre, trasmesso su BBC Radio e incluso nelle colonne sonore di diverse opere cinematografiche. Come artista musicale, ha cantato a Notre Dame, nella Cattedrale di Chartres e a St Paul’s, ed è stata segnalata come un’artista da tenere d’occhio dalla BBC.Ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro, tra cui il Roger Short Journal Prize per l’opera Istanbul e il Kendrew Prize dell’Università di Oxford per il suo lavoro Sunsleeper.

 

Dario Muci, Enza Pagliara e Gianluca Longo

Dario Muci e Enza Pagliara sono due tra le voci più intense del Tacco d’Italia da lungo tempo protagonisti di percorsi artistici di alto profilo, ripropongono canti dimenticati, raccolti da loro stessi dalla voce viva dei cantori del Salento. Li incarnano e li impastano coi tempi e le storie che vivono, svelando la vitalità del passato sullo sfondo del presente. Ad accompagnare Dario Muci ed Enza Pagliara, c’è Gianluca Longo, uno specialista delle corde ed in particolare della mandola e ben noto per essere uno degli strumentisti di punta dell’Orchestra de La Notte Della Taranta. Tra canti alla stisa interpretati a due voci, canti d’amore e travolgenti pizziche, si compone un affresco sonoro di rara bellezza e fascino nel quale perdersi lasciandosi affascinare, ora dai chiaroscuri, ora dagli incanti, ora ancora dalla potenza espressiva del canto della terra. Ricerca, riproposta e tradizione in movimento sono gli ingredienti di un’esperienza musicale da vivere con la stessa passione che i quattro musicisti mettono nella loro musica.

 

 

 

 

 

 

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